Quando pensiamo a Roma, quel che viene in mente sono anzitutto le vestigia del suo glorioso passato:
- archi e anfiteatri monumentali a memoria dell’Antico Impero;
- chiese medievali a sancirne il centro della cristianità;
- palazzi baroccheggianti a sfoggio della ricchezza della nuova nobiltà.
Ma, anche se con molta fatica data la preesistenza, Roma si sta evolvendo ancora oggi mediante la realizzazione di nuove architetture, spesso opera di artisti di fama internazionale: esse magari non sorgono in zona esattamente centrale, ma nelle zone periferiche in rapida espansione, rappresentando spesso un tentativo di riqualificazione urbana e di adattamento della città ad un funzionalismo ed un’essenzialità tipica dell’epoca attuale.
Vi proponiamo dunque un itinerario alla scoperta dell’architettura moderna di Roma, ovvero (con più precisione) alla ricerca di quelle architetture che in essa hanno visto la luce dal 2000 in poi.
1. I NUOVI POLI MUSEALI
MAXXI
Via Guido Reni, 4/a
Inaugurato nel 2010 come Museo d’Arte del XXI sec., il MAXXI è sorto al posto dell’ex-caserma Montello su progetto dell’architetto anglo-irachena Zaha Hadid.
Il corpo esterno in calcestruzzo si distingue per le superfici curvilinee nonché per gli “sbalzi di quota” dei suoi 8 volumi concatenati.
All’interno, un intreccio di scale multilivello conducono ai piani in cui vengono ospitate esposizioni e attività di sperimentazione.
MACRO
Via Nizza, 138 e Piazza Orazio Giustiniani, 4
Il Macro come Museo dell’Arte Contemporanea di Roma viene ufficialmente aperto nel 2002. Ma in realtà sia la sede di Via Nizza che quella di Piazza Giustiniani si riadattarono all’interno di edifici preesistenti, ovvero l’Ex-Stabilimento della Birra Peroni e l’ex-Mattatoio.
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Essi vennero però ampliati e adattati all’inizio del nuovo millennio: per la sede centrale, il francese Odile Decq fu incaricato per la realizzazione dei nuovi padiglioni.
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Via Pietro De Coubertin, 30
Iniziato nel 1995 su progetto di Renzo Piano, venne ultimato nel 2002.
Attorno ad un’ampia cavea, svettano tre volumi rivestiti di lastre di piombo che assumono una forma di scarabei.
All’interno, fungono da sale concerto: a seguito di problemi all’acustica riscontrati, le stesse sono state ottimizzate così da permettere oggi una perfetta propagazione del suono al loro interno.
2. I PONTI
IL PONTE DELLA MUSICA
Il ponte si trova sospeso tra il Lungotevere Flaminio e quello Cadorna, ed è stato costruito fra il 2008 ed il 2011 su progetto dello studio londinese Buri Happold e dell’ingegner Davood Liaghat, assieme a Kit Powell-Williams Architects.
La sua struttura in acciaio e cemento armato si sviluppa con due ampi archi ribassati di colore bianco.
Esso è riservato all’uso pedonale, ciclabile e di mezzi pubblici ecologici.
IL PONTE SETTIMIA SPIZZICHINO
Il ponte collega l’Ostiense al Quartiere Garbatella.
È stato costruito dal 2009 al 2012 su progetto di Francesco Del Tosto e, come il precedente presenta archi di acciaio verniciati di bianco. Ma la sua struttura è reticolare, tanto da ricordare vagamente la composizione del DNA nonché l’intreccio architettonico del retrostante Gazometro.
3. FUKSAS
La Nuvola di Fuksas
Viale Asia, 40
È il nuovo Convention Centre sito in Roma EUR, in un’area complessiva di ca. 55.000 m2. Progettato da Massimiliano Fuksas, la sua realizzazione è stata alquanto difficoltosa tanto da protendersi dal 2007 per ben 10 anni.
Nel 2012, ha ricevuto però il premio Best Building Site del Royal Institute of British Architects di Londra.
La struttura è costituita da una parte interrata, sopra la quale si innalzano la teca in vetro e acciaio che ospita la Nuvola, nonché la Lama, ovvero un hotel a 440 stanze. La Nuvola, ovviamente, è il fulcro del progetto: essa presenta nervature di acciaio che si avvilupano su loro stesse ed è rivestita da un telo trasparente per uno straordinario effetto visivo.
La Lanterna
Passeggiando lungo via del Corso, si scorge facilmente arrivati all’incrocio con via e via Tomacelli, la “Lanterna” di Fuksas, proprio al di sopra del palazzo dell’Ex Unione Militare.
La struttura è costituita in vetro e acciaio, e parte dal piano terra attraversando ben quattro piani dell’edificio fino ad uscire fuori come una copertura della terrazza panoramica con vista sulla cupola della Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso.
Davvero in pochi li conoscono (neanche i romani), e molto difficilmente li riuscirai a trovare altrove:
La “Lanterna” presenta un’altezza massima di circa 7,50 mt, con un’area interna calpestabile di circa 300 mq.
Dai diversi punti di Roma la “Lanterna” riflettendo la luce del Sole assume i contorni di uno specchio irregolare, e verso sera si illumina assumendo i contorni di una vera e propria grande lampada.
4. LE CHIESE MODERNE DI ROMA
CHIESA DI DIO PADRE MISERICORDIOSO
Piazza largo Terzo Millennio, 8
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È stata realizzata nel quartiere Tor Tre Teste su progetto dello statunitense Richard Meier, tra il 1998 ed il 2003.
È costituita da una struttura a 3 vele bianche e ricurve in cemento levigato ed autopulente, che simboleggiano la Chiesa come nave in grado di traghettare i fedeli nel Terzo Millennio. A completare il tutto, le sue ampie vetrate, che però non lasciano mai filtrare la luce in modo diretto, se non in un momento del pomeriggio in estate, in cui essa penetra alle spalle del crocifisso sull’altare illuminandolo.
CHIESA DEL SANTO VOLTO DI GESÙ
Via della Magliana, 162
Realizzata tra il 2003 ed il 2006, su progetto degli architetti Piero Sartogo e Nathalie Grenon. La sua semi-cupola poggia direttamente sull’edificio, senza bisogno di un tamburo. Inoltre, il suo ampio rosone-vetrata inonda l’interno di luce, oltre a mettere lo spazio sacro in diretta comunicazione con l’esterno. Quest’ultimo è costituito da un sagrato a forma di “V”, a simboleggiare le braccia della Chiesa che accoglie tutti i fedeli in un abbraccio.
CHIESA DI SAN FRANCESCO DI SALES
viale Alessandrino, 585
Costruita fra il 2003 ed il 2005, su progetto di Lucrezio Carbonara. Singolare la sua copertura: essa, rivestita ditegole di rame con un andamento ricurvo, si proietta in avanti adombrando il portale d’ingresso. Quest’ultimo è costituito da tre cornici in marmo bianco inserite l’una nell’altra che, rimpicciolendosi verso la vetrata d’ingresso, invitano suggestivamente il fedele ad entrare nel luogo di culto.
5. L’EDIFICIO-INVOLUCRO DELL’ARA PACIS
Lungotevere in Augusta
Come per la Chiesa di Tor Tre Teste, sempre Richard Meier ne fu l’artefice, ma stavolta il progetto non fu esente da numerose polemiche: lo stile eccessivamente moderno, nonché la predominanza del colore bianco, vennero infatti considerati inappropriati per il contesto in cui la struttura si era andata ad inserire.
Ad ogni modo, essa è realizzata in parte in “tradizionale” travertino, con zone trasparenti in vetro ed altre ad intonaco. Una bella fontana impreziosisce il cortile antistante.
6. NUOVA STAZIONE TIBURTINA
Essa è stata inaugurata da Napolitano nel 2011, a 4 anni dall’inizio dei lavori. Essa è stata progettata dallo studio romano ABDR Architetti Associati, con capogruppo nella figura di Paolo Desideri.
È costituita da una struttura a ponte, che collega due grandi atri posti sulla Nomentana e su Via di Pietralata: su questa si trovano tutti i servizi ai viaggiatori, oltre agli accessi alle banchine.
La galleria-ponte è rivestita in cristallo e sostenuta da un’orditura di montanti d’acciaio.
7. NUOVA SEDE BNL-BNP Paribas
In continuità con quanto fatto nella vicina Nuova Stazione Tiburtina di Roma, che il gruppo BNL – BNP Paribas ha costruito la nuova sede operativa per le proprie attività finanziarie.
In questo tecnologico palazzo sono stati trasferiti ben 3.500 dipendenti da 8 sedi diverse di Roma.
L’edificio nasce con criteri di sostenibilità ambientale e risparmio energetico e idrico, il tetto è dotato di pannelli fotovoltaici, e l’interno dell’edificio è pensato secondo i principi dello smart working, con open space tecnologici.
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L’edificio è stato realizzato da Bnp Paribas Real Estate su progetto dello Studio di architettura 5 +1AA.
8. LA CITTÀ DELLO SPORT
Via Casilina, 00038 (zona Tor Vergata)
Si tratta di un progetto architettonico rimasto incompiuto, ad opera di Santiago Calatrava.
Ad oggi, ne è visibile (anche a notevole distanza) una “vela a pinna di squalo“.
Avrebbe dovuto ospitare i Campionati Mondiali di Nuoto del 2009, ed invece ad oggi si discute in merito alla sua demolizione o meno, data l’assenza di fondi per la sua ultimazione.
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Tutte architetture dal grande fascino, opere da esibire con grande orgoglio a tutto il Mondo.